Ha il corpo cilindrico e massiccio, spesso cosparso di cicatrici simili a graffi. Il capo è piccolo, con il profilo della bocca curvato verso l’alto e la mandibola sporgente rispetto alla mascella. La colorazione è molto variabile ed è legata all’età e al sesso: va dal grigio scuro al bruno uniforme nei piccoli e nei giovani, dal grigio chiaro al biancastro nei maschi adulti. Tra i cetacei presenti in Mediterraneo è il più timido. Considerato un vero e proprio campione di apnea, detiene il record fra i mammiferi marini per le immersioni più prolungate (oltre tre ore) e profonde (quasi 3.000 m), che compie per catturare calamari e pesci di profondità.
Pur essendo classificati fra gli odontoceti, gli zifi sono in realtà privi di denti, ad eccezione dei maschi adulti che ne hanno solo due posti all’estremità della mandibola.
Nel Santuario gli zifi si incontrano per lo più in piccoli gruppi, soprattutto lungo i canyon sottomarini che si trovano fra Genova e Savona. Nonostante il loro comportamento generalmente schivo, a volte si avvicinano alle imbarcazioni o saltano fuori dall’acqua. Questa specie è particolarmente vulnerabile all'esposizione alle onde a bassa e media frequenza dei sonar militari, che possono causare lo spiaggiamento e la morte di interi branchi: gli individui colpiti mostrano gravi danni simili a quelli della malattia da decompressione. Si pensa che il forte disturbo acustico emesso durante le esercitazioni militari induca un ritorno troppo repentino in superficie dalle alte profondità, causando le embolie.
Attraverso la forma della pinna dorsale e le tacche sul suo margine posteriore, i graffi sul corpo
Campione di apnea. Lo Zifio detiene il record assoluto per le immersioni più lunghe e profonde.
La funzione dei due denti presenti nei maschi adulti sembrerebbe legata ai combattimenti fra maschi. Come altre specie di cetacei possono ingerire frammenti di plastica accumulandoli nell'apparato digerente, a volte con gravi conseguenze.